Fondovalle Isclero, quando si dice "prendere una cattiva strada" - 30-01-02 -  Daniele Prece

 

 Colgo l’occasione per lanciare la mia personale provocazione su quello che penso sia un argomento che interessa molte persone della Valle Telesina: la Fondo Valle Isclero.

 

 

Chi non ricorda le polemiche che suscitò a suo tempo la realizzazione di questa superstrada?

Lo sfacelo ambientale, i dubbi sull’effettiva necessità, il pericolo legato ad un tracciato sinuoso e contorto, il danno economico provocato ai fondi espropriati e ai paesi collocati sulla vecchia S.S. 87.

Ma ormai il danno è stato fatto, quindi è inutile in questa sede proseguire con sterili polemiche.

A quanto sembra, però, oggi la Fondo Valle non interessa più nessuno, visto lo stato di degrado e abbandono in cui versa

 

Le strisce segnaletiche sono ormai da mesi totalmente cancellate, le sterpaglie hanno in più punti invaso la carreggiata, nascondendo la segnaletica verticale e i catadiottri dei guard-rail.

Il fondo stradale, poi, presenta in più punti avvallamenti e difformità. Addirittura, su diversi viadotti, le cerniere di raccordo presentano dei salti di diversi centimetri e l’urto che ne scaturisce ogni volta che le si attraversa, è tale da rischiare notevoli danni alle autovetture (chi è abitudinario della fondovalle, conosce bene il problema).

Ma purtroppo è sconsigliato fare bruschi rallentamenti, perchè si rischia anche di subire qualche pericoloso tamponamento!

 

E, come se non bastasse, molte piazzole di sosta sono diventate delle vere e proprie discariche di elettrodomestici e immondizia. E anche lungo il bordo del tracciato sono presenti materiali di risulta e rifiuti vari.

Una vera vergogna, insomma, che si aggiunge alle tante accumulate ormai in questi anni dal Consorzio di Bonifica.

Sembra però che dal 1° dicembre la gestione della Fondovalle sia stata assegnata alla Provincia di Benevento. Avremo modo di appurare se ciò comporterà un miglioramento del servizio, che peggio di così non potrebbe essere.

L’unica cosa, invece, che sulla Fondovalle Isclero và a gonfie vele e prolifica sempre più, è la pubblicità. Infatti la “cura” con cui vengono sempre più spesso installati nuovi cartelloni pubblicitari è davvero ammirevole, visto che stanno spuntando come funghi lungo tutto il tracciato.

Cartelloni grandi, voluminosi, posizionati un pò dappertutto, meno male che stiamo parlando di una strada concepita per la fruizione turistica di ben due parchi regionali!

Infatti in quella che doveva essere, nelle intenzioni, una via d’accesso ai parchi regionali del Matese e del Taburno, la sola cosa efficiente è l’installazione di orrendi megacartelloni pubblicitari!

Ma possibile che nessuno si scandalizzi di fronte a quest'assurda contraddizione?

Ci sono paesi in Europa (Germania, Danimarca) dove questi comportamenti non sono neanche immaginabili, e non perchè le leggi lo vietino, semplicemente perchè esiste un altro tipo di cultura, dove la natura viene ancora amata e rispettata e anche una stradina insignificante viene realizzata e gestita secondo i canoni estetici ed ambientali.

 

Mi venite a spiegare come si fa a conciliare la presenza di una strada concepita per ragioni turistiche, con quella moltitudine di insegne e cartelloni, degne di una freeway californiana? Nella migliore delle ipotesi essa rappresenta un cattivo biglietto da visita (se non un pugno nell’occhio!) per chi si accinge a raggiungere la nostra zona, attratto magari dal paesaggio o da qualche manifestazione.

E non mi si venga a fare sempre il solito discorso del profitto e del mercato, tutte quelle aziende reclamizzate, di certo non falliranno se utilizzano altri media per fare la pubblicità, e sappiamo bene oggigiorno quanti strumenti abbiamo a disposizione!

Mi si può anche dire che la critica al senso estetico ed ambientale dei megacartelloni è una considerazione personale, sicuramente opinabile. Basti pensare che Andy Warhol ha fatto della pubblicità addirittura una corrente artistica…

C’è però un aspetto da considerare, ben più importante, e che sicuramente non si presta a interpretazioni di tipo soggettivo. Ed è quello della legalità.

La domanda che viene da porsi infatti è: ma sono legali quei cartelloni?

Capisco che al giorno d’oggi certi discorsi di civiltà, legalità, ambiente, ecologia, non trovano più spazio in una società ormai annebbiata del mito del “profitto-ad-ogni-costo”.

Ma, purtroppo, quello dei cartelloni selvaggi è un problema che interessa l’Italia intera, essendo una materia tutt’altro che disciplinata, e dove ognuno fa come meglio crede, in barba a qualsiasi regola, fosse pure dettata soltanto dal senso estetico e dal buon gusto. O meglio: le leggi ci sono anche, ma lungi dall’essere applicate.

Pensate che i politici, in campagna elettorale, sono i primi a non rispettarle e sono disposti a pagare anche fior di multe pur di tappezzare i muri delle città con le loro belle facce!

Anzi, a riprova di che razza di governo ci ritroviamo, ultimamente c’è stato anche un condono di tutte le multe fatte per affissioni abusive durante la scorsa campagna elettorale!!!

Da una recente inchiesta della Rai, effettuata dal programma Report (Raitre), risulta  che in Italia ci sono circa 70 milioni di cartelli pubblicitari e di questi oltre la metà sono abusivi. Stiamo parlando quindi di 40 milioni di cartelli, spesso di dimensioni molto grandi, sei metri per dieci, tre metri per sei. Una vera miniera d'oro se venissero multati, basterebbe che ognuno di questi fosse multato una volta per la sanzione prevista di 635.000 lire che nelle casse dello stato rientrerebbero circa 25.000 miliardi.

Pensate inoltre che su 7.000 persone che muoiono in Italia per incidenti stradali ogni anno, circa il 14%, quindi 1.000 persone, muoiono perché sono state distratte durante la guida da un cartello pubblicitario.

L’articolo 23 del Codice della Strada, che disciplina tale materia, dice che lungo le strade od in vista delle stesse, è vietato collocare insegne, pannelli, cartelli che per loro dimensione foggia o colori, possano ingenerare confusione rispetto ai cartelli stradali, rispetto alla segnaletica, possano rendere difficile la comprensione della segnaletica stessa, possano distrarre o rendere disturbo all'utente”.

E' evidente che non tutti i cartelloni sono abusivi, e cioè tutti quelli che non disturbano tanto. Per dare delle cifre, 95 cartelloni su cento presentano delle irregolarità.

Si potrebbe scendere nel dettaglio sui vari tipi di violazione di questi cartelli, tipo quelli posti in prossimità degli svincoli o sulle isole di canalizzazione (e sulla fondo valle abbondano!), ma credo che la cosa migliore da fare sia coinvolgere le autorità competenti.

 

Per concludere, pongo quindi i miei quesiti, che credo siano più che legittimi:

Ø       Chi è responsabile della manutenzione della Fondovalle Isclero?

Ø       Perchè si continua a non fare nulla?

Ø       Perchè si permette di tappezzarla di pubblicità?

Ø       Quando la finiranno di installare cartelloni?

Ø       Quando verranno rimossi tutti quelli non conformi?

 

Per maggiori dettagli potete visitare il sito RAI all'indirizzo:

http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=87

Saluti a tutti e grazie dell’attenzione